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inderalVorrei sapere se vi è correlazione tra diagnosi istologica e tripli negativi. Mia sorella ha una diagnosi di MF prefibrotica da sei anni, è triplo negativa con trombocitosi che non richiede farmaci tranne cardioaspirina, data la giovane età e l'assenza di co-fattori di rischio trombotico. Deve aspettarsi una rapida evoluzione della MF alla luce dei recenti studi? Non potrebbe trattarsi di una trombocitemia triplo negativa, cioè per assurdo l'ipotesi più favorevole nonostante la diagnosi istologica? Sono preoccupato, perché mia sorella non vuole sapere nulla ma io mi documento e mi sento responsabile.
Sarà possibile nel giro di qualche anno "rimpiazzare" le classiche modalità di interferone e anagrelide con queste nuove formulazioni tendenzialmente gravate da minori effetti collaterali? Mia moglie - policitemia vera JAK+, 40 anni - dopo circa 1 anno dall'ultimo salasso ha dovuto effettuarne uno lo scorso mese per via dei valori dell'ematocrito risaliti sopra 45. Ad oggi presenta fra l'altro HCT 40,3 - WBC 12,51 - PLT Neut 73 - Ferritina 7,7 e Sideremia 16. Mi chiedo se per le piastrine alte e la sideremia così paurosamente bassa si debba/possa fare qualcosa. L'attività fisica è consigliata per ridurre il rischio cardiovascolare e per uno stile di vita sano. Nel lavoro di Tefferi pubblicato su Blood nel 2014 la sopravvivenza mediana per i pazienti con policitemia vera in generale era 13,5 anni, la sopravvivenza mediana dei pazienti con policitemia Vera di età inferiore a 60 anni era 23,8 anni.
Questa domanda nasce dal fatto che all'epoca della diagnosi le aspettative di vita fatta erano terribili se paragonate all'età del paziente... E anche se adesso sembra tutto andare bene quei numeri tornano sempre in mente. Come già detto in altre risposte, i pazienti con TE giovani e senza storia di trombosi o emorragie, specialmente se sono JAK2V617F negativi, non necessitano, di regola, di terapia citoriduttiva.
L'EMA ha concesso un'autorizzazione "conditional" all'immissione in commercio di Zalmoxis. Mi curo la mia Mielofibrosi con 5+5 mg di jakavi con discreti risultati da circa 3 mesi e volevo sapere se è possibile prendere all'occorrenza il Cialis. Ruxolitinib rientra fra i farmaci che l'AIFA (l'Agenzia Italiana del Farmaco) sottopone ad uno stretto monitoraggio, per motivi di farmacoeconomia e di appropriatezza prescrittiva. Il sistema di prescrizione online è un vero e proprio registro di raccolta dati e di controllo degli stessi. Non è possibile ipotizzare se e quando questo montoraggio verrà interrotto.
Gli attacchi di panico, si presentano come brevi ma intensi attimi di terrore che causano tremore, vertigini e difficoltà respiratorie. Ne soffre chi viene colpito spesso da elevati livelli di ansia. L’APA, cioè American Psychiatric Association , definisce l’attacco di panico come una paura o disagio che incomincia bruscamente e ha il suo picco in 10 minuti o meno. Qualcuno che è preoccupato che i sintomi di ansia possono davvero essere segni di una grave malattia fisica sottostante e ancora non riconosciuta, è vittima di una cattiva interpretazione, delle proprie esperienze.
Di per sé questo potrebbe essere un fattore possitivo, ma se dovessero lavorare sinergicamente potrebbero calare troppo la pressione con conseguenti svenimenti e nei casi più gravi “infarti”. Il cuore, infatti, potrebbe rispondere ad un calo di pressione con un aumento della frequenza cardiaca. Un cuore che batte più velocemente è un cuore che necessita maggiore ossigeno ma che allo stesso tempo ha una diastole più breve. Questo vuol dire maggiore possibilità di andare in contro ad ischemia del miocardio in soggetti predisposti. Ognuno di noi ha un dna diverso che si traduce in una diversa sensibilità recettoriale, quindi la moderazione è sempre d’obbligo. Buongiorno, l’anno scorso sono stato operato di tiroidectomia totale per calcinoma papillare e da quasi 15 mesi prendo eutirox da 200 mg.
La condizione che ne fa farmaci di seconda scelta è la presenza di maggiori effetti collaterali. Dei problemi, invece, potrebbero esserci a livello autoimmune. Solitamente le bacche di goji potenziano l’attività del sistema immunitario ed il metabolismo in genere. Non vorrei però che questo potesse scatenare offensive autolesive più violente del solito.
L'aumento della ferritina è frequente nelle mielodisplasie a causa dell'alterato utilizzo del ferro da parte del midollo displastico. Però, una terapia ferrochelante, mirata cioè a ridurre l'accumulo di ferro nell'organismo e misurata anche dall'aumento della ferritina, è indicata, di regola, solo nei pazienti con mielodisplasia trasfusiono-dipendente, nei quali l'eccesso di ferro è nettamente aumentato dalla terapia trasfusionale. Certo, non avendo i valori della diagnosi, diventa difficile dare un parere.
Parliamo di un soggetto con mielofibrosi LO postrombocitemia. Il dolore splenico potrebbe essere correlato all'aumento della proliferazione delle cellule midollari che portano sia all'aumento dei globuli bianchi sia a far ingrossare milza o ad "intasare" i vasi della milza, pur in assenza di un vero e proprio infarto splenico. Per gli integratori dipende dal tipo che utilizza e dovrebbero essere valutati dal suo medico. In generale, sempre per il problema del rischio trombotico, si sconsiglia la terapia ormonale sostitutiva. Il riscontro di positività alla mantoux e quantiferon non va ad incidere sulla risposta alla terapia, ma certo richiede una particolare attenzione a una eventuale manifestazione clinica di tubercolosi, per cui sarebbe consigliabile effettuare una valutazione infettivologica.
Hai provato a prendere le bacche ad orari diversi per vedere se ti danno lo stesso effetto. Solitamente le gammopatie non richiedono cure farmacologiche specifiche. A seconda della gravità della situazione una risposta allergica sistemica può causare difficoltà respiratorie con broncocostrizione, edema e pressione bassa fino allo shock anafilattico → al quale segue spesso il coma e poi la morte. Le bacche di goji devono essere assunte perchè fanno bene.
L'anemia può essere un effetto collaterale di ruxolitinib soprattutto nelle prime 8-12 settimane di trattamento, ma interessa di solito meno del 30% dei pazienti. Alcuni pazienti con diagnosi di trombocitemia essenziale possono sviluppare nel tempo anche un quadro di eritrocitosi. I criteri diagnostici stilati dalla Organizzazione mondiale della sanità nel 2016 tuttavia non prevedono un'entità definita early PV. Se per età e per assenza di trombosi in passato la sua policitemia è a basso rischio la terapia che sta facendo è corretta, anche se il valore di ematocrito è ancora troppo alto.
Episodi ripetuti di dolore alle grosse articolazioni potrebbero richiedere un approfondimento da parte di uno specialista ortopedico oppure reumatologo. L'aumento delle dimensioni della milza può essere dovuto a numerose cause. In questo ultimo caso le cause più frequenti sono neoplasie mieloproliferative o linfoproliferative. Se la splenomegalia si conferma o dovesse peggiorare ed in considerazione della storia familiare si consiglia di affidarsi ad un medico specialista ematologo per un approfondimento del caso. La scheda AIFA (ovvero la modalità di prescrizione attuale) richiede comunque le dimensioni delle milza per poter richiedere il farmaco. Nel caso specifico, essendo la diagnosi di LMC atipica, l'uso di Ruxolitinib andrebbe richiesto fuori indicazione clinica.
Nonostante l'indubbio interesse scientifico, la validità di questi risultati deve essere confermata su un numero di pazienti molto più ampia. La diagnosi di ansia è difficile e complessa a causa della varietà delle sue cause e la natura altamente personalizzata e individualizzata della sua formazione dei sintomi. Non esistono test medici che possono essere utilizzati per diagnosticare l’ansia da sola. Quando un medico esamina un paziente ansioso, dovrà in primo luogo escludere condizioni fisiche e malattie che hanno l’ansia come sintomo. A parte queste eccezioni, l’esame fisico di solito è inconcludente. Alcuni pazienti ansiosi possono sperimentare un aumento della pressione sanguigna o della frequenza cardiaca quando sono colpiti dall’ ansia, o possono sembrare pallidi o sudare pesantemente, ma altri possono apparire fisicamente del tutto normali.
I farmaci possono causare reazioni avverse sia per effetti farmacologici diretti sul sistema immunitario che per reazioni idiosincrasiche immuno-mediate. Le piccole quantità di lattosio usato come eccipiente potrebbero provocare i sintomi in coloro i quali hanno livelli di intolleranza molto alti. Nei casi di intolleranza congenita, ad esempio, l’enzima lattasi può essere del tutto assente.
La maggior parte delle persone che sperimentano un attacco, poi ne ha altri in seguito. La maggior parte dei pazienti con ansia è trattata con la psicoterapia più che con i farmaci. Molti pazienti traggono beneficio da terapie che sono progettate per aiutarli a scoprire i conflitti inconsci e meccanismi di difesa, al fine di comprendere come si sviluppano i sintomi. I pazienti che sono estremamente ansiosi possono trarre beneficio dalla psicoterapia di sostegno, che mira alla riduzione dei sintomi piuttosto che alla ristrutturazione della personalità. Numerosi farmaci possono causare sintomi di ansia sotto forma di effetto collaterale.